Le rare orme tangibili che con forza si sono impresse nella storia, si sono incise su livelli profondi e remoti, non questa, che si posa come su una lastra di cristallo.
Identità. 2011
“L’identità. Tu non parti dall’immagine finale, ma da una certa quantità di pezzi di cui sei già entrato in possesso o ti sembra valga la pena di possedere, e quindi cerchi di scoprire come ordinarli e riordinarli per ottenere un certo numero (quante?) di immagini soddisfacenti. Fai esperimenti con ciò che hai. Il problema non è che cosa ti serve per “andare lì”, per arrivare al punto che vuoi raggiungere, ma quali sono i punti che puoi raggiungere sulla base delle risorse già in tuo possesso o di quelle per ottenere le quali vale la pena che tu profonda il tuo impegno”
“In un ambiente fluido, dove non si sa se attendere un’inondazione o una siccità, sarebbe meglio esser pronti a entrambe le eventualità.”
Intervista sull’identità, Zygmunt Bauman.
in coda: Non sempre rispondo
Buona serata..
se ci spogliassimo di tutte le identità che ci hanno cucito addosso fin da quando siamo nati chissà cosa rimarrebbe ….
qualcuno mi dice sempre che la nostra idendità è il nostro nome ma io non gli credo, come non lo è il nostro corpo. L'unica cosa che è rimasta intatta e sempre lo sarà sono le nostre emozioni, e forse è proprio li che si cela la nostra vera e autentica identità. non trovi ?
un saluto
Isaac
nonsapiens. notte stellata. Van Gogh
Isaac. Le emozioni sì. L'identità si realizza come stratificando sulla nostra pelle una polvere che ci si appiccica, ispessendosi con il tempo, quella che entra nei pori del nostro corpo, che non va via semplicemendo lavandoci. Certe volte arriva a toccare le ossa, altre volte riesce a mischiarsi al sangue nelle vene; e fa noi, quello che siamo. A ritrovarti
l'identità è la riceca dell'unità del sé giunta a buon fine. in modo originale e individuale. gli altri vedono solo riflessi, combinazioni dettate dal momento. il tuo post è bellissimo.
Io non so bene chi sono e infatti nel profilo ci ho scritto <mi cerco ma non mi trovo>.
profonde osservazioni
ciao
Ognuno di noi ha un io.
Il dono che ci è stato fatto al momento della nascita,
anzi, al momento in cui siamo stati concepiti.
Si chiama identità.
Questo è il valore più grande del quale siamo
portatori fino al momento in cui lasceremo questa Terra.
E' qualcosa che ci è stato dato, e ne dobbiamo
rendere conto.
Quando un uomo riesce a far coincidere la sua vita
con la propria vocazione, allora veramente si realizza.
La ricerca di un punto unico , l'originale sul quale si sono impresse mille emozioni e situazioni, puo' partire forse da quietare un po' l'ansia della ricerca ma nell'ascolto e nella consapevolezza che siamo tutto questo , che siamo stati qualcun'altro ieri e la straordinarietà della vita è che tu ci è ancora concesso, perchè viviamo….sono molto d'accordo con le parole di nonsonogus
lamite. cambia la luce e cambiano i riflessi. a mani giunte, a te.
orsopop. "chi cerca trova"
barchedicarta… vengono dal profondo. si nota?
gus. l'io, esso si modella dalla base del concepimento?… tante cose mi sono più chiare. Grazie! … e l'identità che si realizza, la serenità ripaga.
egle. siamo tutto questo, e proprio per tutto questo dovremmo sare attenti alle polveri che si posano sulla nostra pelle.
Una specie di tatuaggio che ognuno di noi si costruisce poco per volta.
Indelebile..ma variabile.
she… che ognuno di noi si costruisce? e molte volte ci costringono a costruire, con disegni non sempre a nostro piacere. capita!
L'identità…quanto si potrebbe dire su questo! Sempre molto speciale il tuo modo di presentare cose diverse, tutte ottimi spunti di riflessione e luce per la conoscenza. Bisous 🙂
annelu. sempre felice di vederti passare da qui. ho molto tempo per riflettere e alcuni pensieri li condivido con voi. baci 😉