ciò che i miei occhi vedevano, passando per l’anima
-
Articoli recenti
- Raccoglimento e preghiera sotto il sole d’autunno
- Cronaca di come parlando di aggravamento e morte si riesca a sorridere
- La mia battaglia con il cancro
- Nella gioia mi sono imbattuta a riflettere sul silenzio
- “Ho avuto un cancro”, il racconto di Nadia Toffa in diretta a Le Iene
- Un lampo di gioia dopo pochissimo dall’ennesimo intervento chirurgico.
- Cristo: “ama il prossimo tuo come te stesso“. Vinicio Capossela
- Per chi alza i muri
- Occorre un cuore grande per accettare un collare che strangola*
- Nella vita ci vuole culo….ma arrendersi mai!
Archivi
Commenti recenti
Categorie
Classifica Articoli e Pagine
Meta
instagram
Non sono state trovate immagini Instagram.
ecco, hai scritto un verso stupendo.
divento rossa, lo sai
al buio ci sono più cose da vedere
per occhi attenti (anche senza occhiali)
Non ti nascondo che il titolo del tuo post è un pò oscuro ma sono certa che dipende da me.
Per il resto, l’anima è un filtro che trattiene quello che gli occhi non “vogliono” fissare.
Buona giornata a te.
Con il termine ASA e DIN, fino a qualche anno fa veniva indicata la classificazione di sensibilità per la pellicola fotografica. Per motivi di semplificazione tecnica, le due misure sono state unificate con il termine ISO, che altro non è che i due valori separati da “/”. Per esempio: 100 ASA, equivalente a 21 DIN, è diventato 100/21 ISO. 1000 ASA era una pellicola molto sensibile ed adatta a fotografare in situazioni di scarsa luminosità. E’ quella relativa a questa immagine. Anche metafora.
E ciò che trattiene l’anima non si cancella.
un sorriso
sai?
Gran bel vedere…!
Anche al buio!? 😉
oh yes…!
poetella è un po’ …gatta. E dunque…
“E ciò che trattiene l’anima non si cancella.”
A completamento del bellissimo verso iniziale.
Si aprono infiniti di dolcezza e di dolore.
Contenta di poterti leggere e ‘vedere’.
grazie
z
costa fatica lavorare al buio.
piacere mio corrispondere
…a te, un sorriso
Una volta bisognava scegliere la pellicola, valutare i tempi; ogni foto era un’avventura. Oggi la mia digitale fa tutto in automatico, ma con poca luce si rifiuta di scattare, o meglio lo farebbe in manuale, ma poi perde il fuoco: tutto non si può avere.
E poi c’era l’attesa, il tempo per lo sviluppo e la stampa. Eccitazione e panico. Non si può spiegare.Uso la tecnologia ma, dove posso, cerco di mantenere determinate modalità antiche. Così mi trovo a litigare con la tecnologia. Però, vuoi mettere il piacere di avere subito tra le mani il risultato dell’azione immediata. (Non saprei scegliere)
già, l’attesa… non sai quanto sono d’accordo! ho ceduto alla tecnologia solo nel 2010, comprando la mia prima reflex digitale. resto comunque una nostalgica… se hai voglia leggi qui (è un post vecchio ma sempre attuale) :
http://pannonica.iobloggo.com/198/una-nuvola-in-bianco-e-nero
pensa, c’è stato un periodo in cui ho usato il banco ottico…ora ho sempre in borsa la mia nikon coolpix. vado da te
ognuno di noi conserva nel cuore una serie di istantanee intramontabili che nulla o poco comunicherebbero ad altri—
perchè è la nostra storia, fatta di attimi, quisitamente incomunicabili
(e concordo con chi dice che le migliori fotografie sono quelle non scattate o le mosse…)
Sì sì, e sapessi ancora quanti sì aggiungerei.
(le migliori fotografie? quelle che racchiudono tutta l’essenza del momento, se il momento è sfuggevole…mossa sia la foto 😉 nel link ne trovi una mia…)
https://germogliare.wordpress.com/2011/08/19/in-un-certo-modo-previsto
più che il post ho letto con interesse il tuo commento sulla genesi dell’ISO… adoro la fotografia !! anche se ne ho davvero tanta di strada da fare… quando sarai pronta ti invierò il profilo di flickr!
L’anima ma può anche trattenere ma poi paga tutto…
Attendo comunicazione!
(mi spieghi cosa vuoi dire con “poi paga tutto…”?)
Mi riferivo all’immagine finale fissata dopo essere stata filtrata attraverso la visione dell’anima. Te capì?
intendevo che ogni cosa bella poi si paga…. ora te capi’ ?
🙂
Ciao 🙂 Immagino sia tu ad aver scritto sul mio blog, il link che hai lasciato diceva solo “wordpress”… Devi scrivere “germogliare.wordpress.com” 😉
Come canta Ligabue “Gli occhi fanno quel che possono, niente meno e niente più, tutto quello che non vedono è perchè non vuoi vederlo tu”. Ed e’ proprio cosi’, gli occhi vedono tutto, ma… noi filtriamo solo cio’ che ci interessa secondo l’ispirazione del momento 😉
Grazie!…dopo mi sono resa conto, ma ahimè era andata.
… e la fantasia aiuta la vista, compensa lavorando sui particolari.
Uff, quanto lavoro dietro ad una foto 🙂