
nord-nord-ovest, la mia strada
“Quando esco di casa per camminare, indeciso come sempre se dirigermi e sottomettermi al mio istinto che decide per me, alla fine mi ritrovo, anche se può sembrare alquanto strano e bizzarro, a incamminarmi in modo ineluttabile verso sud-ovest, verso qualche particolare bosco, prato, pascolo deserto o collina che si trova in quella direzione. L’ago della mia bussola si aggiusta con lentezza – si sposta di qualche grado, ed è vero che non indica sempre la direzione sud-ovest e che
possiede una buona autorità per tali oscillazioni, ma si aggiusta sempre tra l’ovest e il sud-sud-ovest. E’ in tale direzione che risiede per me il futuro e la terra sembra meno sfruttata e più ricca. Lo schizzo che delimiterebbe le mie passeggiate non è un cerchio bensì una parabola, o piuttosto è simile a una di quelle orbite di comete, che sono state ideate per essere curve senza ritorno, in questo caso aprendosi verso ovest dove la mia casa occupa il posto del sole.” Camminare, Henry David Thoreau
Il mio giardino

gennaio, margherite
Mi dirigo verso nord-ovest. Tanti piccoli colli intorno. A corona. Come perle infilate in una collana, che scendendo, cadono fino al mare. Appesa al collo di una splendida donna, un po’ su con gli anni, e i tempi che l’hanno segnata. E’ uno sforzo ma, lei ha deciso di prendersi cura di quella parte di se che permette al tutto il suo essere di esistere in questa sostanza. Lo deve alla sua storia. Perché sa che non c’è nessuno che può amarla, se prima non lo fa lei stessa. Imprimo le
mie orme, andando su questa campagna viva, con luoghi ancora incontaminati dall’urbanizzazione. In una posizione dominante per isolarsi dalla Valle, osservo, sotto le pendici si espande la vitalità dell’ora di punta. Su, in cima alla collina. La vista allarga il suo orizzonte ed anche la natura sembra emergere con i suoi colori e i profumi. Il verde domina, ma la macchia grigia a Valle lascia intravedere solo in parte il fiume. Guardando il mare, è una perla più grande, giù a destra. Qui si può individuare la vita, il via vai, si possono distinguere minuziosamente le case, le chiese, le scuole, i negozi e le aziende, facendo un giro di 360°. Dieci anni, venti al massimo. Fino a poco tempo fa, c’erano distese animate che cambiavano colore con le stagioni. Distese di petali rosa su alberi di pesche. Campi di un verde intenso a “puà” rossi, sì, di pomodori. Fusti alti con grandi foglie verdi, giganti, di tabacco. Vigneti, uliveti, interminabili aree contadine. L’odore nauseabondo delle stalle. Sempre vicine alle cucine, o alle finestre del vicinato. Dicevano che respirare a pieni polmoni l’odore della stalla, faceva bene al raffreddore. “Stura i polmoni!” Sturava anche lo stomaco (aggiungo io). Il calore della stalla quello certo, sì, che era bello. Faceva casa. Famiglia. Le aziende raccontavano i colori e gli odori del tempo e della gente. La casa senza recinto. L’aia. Il grande albero per sonnecchiare e chiacchierare. Nonno teneva sempre una sedia o un panchetto libero, sotto il grande fico. Lu filaccene. Davanti al portone, fuori e in cucina, davanti al camino, spesso la vita sociale delle donne si realizzava scambiandosi i favori dei lavori domestici. Le donne. Camminare, è la vita delle donne.
Quando l’occhio si fa pensiero e vaga e si fa orma di vita. Anche attraversando memorie.
la sola compagnia può essere la natura.
sembra di tornare indietro nel tempo… all’origine di tutto, prima della rivoluzione industriale…
quando l’aria era pulita, il cibo era sano e … ma aspetta ! forse e’ ancora cosi! 🙂
sembra… dentro la mia aia 😉 …senza recinto
ci sono donne e donne, così come ci sono uomini e uomini, ti direi
fatto questo distinguo, sì, la vita delle donne è camminare e non solo
mi piace il tuo ricordare di cosa sia piena la valigia del tuo viaggio sino ad oggi
è importante non fermersi al passato ma sarebbe tremendo perdene i contatti
un albero per crescere verso il cielo deve sprofondare le radici verso il basso
(in un cerchio)
l’albero. stavo preparando questo post scrivendo un verso de “il barone rampante”, l’ho solo rimandato.
(in un cerchio, 360°)
l’artista degli alberi: http://o-ze.com/jorge-mayet/ (non so come inserire la foto AIUTO!)
anch’io quando la domenica pomeriggio mi regalo una passeggiata in compagnia di mia moglie scelgo la direzione sud ovest forse perchè mi permette di vedere il sole volgere verso il tramonto.
A nord mi abbraccia il semicerchio delle Prealpi lombarde mentre a sul chiude il cerchio uno spazio vuoto che nelle giornate limpide di dicembre è un Cezanne dipinto con l’appennino emiliano e il coloddo di un colle chiamato Montorfano , dinosauro solitario addormentato nella pianura padana.
L’odore delle stalle e della vita contadina è impresso nella mia memoria olfattiva e riporta fedelmente ogni ricordo della mia più bella età.
ops errore ….colosso
L’amore donato alla terra e alla sua storia, regala una pace vera, non commercializzabile.
Le mie campagne, ahimé, non sono più quelle che dipingeva Michetti…le contadine e i pastori si sono evoluti.
Vi abbraccio (buonapasseggiata!)
“Camminare, è la vita delle donne.”
Mia nonna cuciva. Punti piccoli, perché ricamava di fino. E mi diceva’ pensa te, se i punti che ho dato fossero passi…’. Così mi immaginavo strade di stoffa, percorse con l’ago. Anche questo, forse, è il camminare delle donne.
(Piace leggerti)
z.
Sì. Le mie tessevano la tela, così mi raccontavano, non le ho mai viste operare, non si usava più. Sul telaio, il tessuto cresceva con il favore dei piedi e delle mani, agili. Ed erano metri e metri di tessuto, donato poi alle figlie e alle nipoti. Chilometri, che ora potrebbero coprire una strada.
(Onorata)
Che meraviglia. Ti immagino come il bocciolo, bella, decisa e con aperture inaspettate.
Shappare…mi mi confondi. Io mi vedo come http://www.youtube.com/watch?v=RI3qPvtYnv0 (le aperture inaspettate me le tengo)
Ti ho nominato!
No, no, niente di preoccupante eh… 😉
Nel senso che ho segnalato il tuo blog, come “LIEBNER BLOG”. Se ti va puoi passare a leggere
Ovviamente nessun obbligo. Le catene non mi son mai piaciute, ma qualche volta è piacevole partecipare. Carlo
http://vimeo.com/33347421
Ti ringrazio…è una responsabilità…ne sono stupita!
Eh, un bacio in fronte 🙂 smack