
“stanze intime” Francesca Woodman
“Gli specchi dovrebbero riflettere un momentino prima di riflettere le immagini.” Jean Cocteau

“intime stanze’ di Francesca Woodman

“stanze intime” Francesca Woodman
Francesca Woodman, a gennaio del 1981 pubblica la sua prima e unica collezione di fotografie: Some Disordered Interior Geometries –Alcune disordinate geometrie interiori. Lo stesso mese, all’età di 22 anni, si suicidò buttandosi da un grattacielo di New York. Ora. I suoi lavori sono esposti nei maggiori musei del mondo.
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Informazioni su germogliare
Io mi ricordo di ieri. Vigorosamente penserò a domani, alla gioia condotta da un giorno nuovo.
Io mi nascondo dietro al bianco e nero. Minuziosamente raccoglierò le sfumature dei colori, per farne scorta.
L’anamnesi mi appaga e mi strazia.
davvero straordinari
solo una mente generosa e tormentata può fare questo
Francesca che tristezza, sarebbe bastato riflettere
Mi dispiace,ma le foto di F.Woodman mi trasmettono tutta l’angoscia che la abitava: non riesco a guardarle se non pensando a questo.
Non amo particolarmente Francesca Woodman ma, guardando i suoi scatti, penso che la fotografia sia un percorso pianificato, un pensiero , la visione che del mondo ha l’artista e che vuole esprimere e comunicare. Non credo si differenzi molto dalla poesia.
ed fa sempre piacere una riflessione su quest’arte.
Buona serata a te
L’artista, qualsiasi sia il suo campo, si scruta fino ad arrivare allo strato più profondo del suo essere materia e spirito, e solo dopo, senza riserve, si abbandona al donare ad altri la sua espressione. C’è una parte che è dolore. Lei. Aveva 13 anni quando le regalarono la prima macchina fotografica e cominciò a scattare foto.
“Visibile e mobile il mio corpo è annoverabile fra le cose, è una di esse, è preso nel tessuto del mondo e la sua coesione è quella di una cosa. Ma poiché vede e si muove, tiene le cose in cerchio attorno a sé, le cose sono un suo annesso o un suo prolungamento, sono incrostate nella sua carne, fanno parte della sua piena definizione, e il mondo è fatto della medesima stoffa del corpo.”
“Ho dei parametri e la mia vita a questo punto è paragonabile ai sedimenti di una vecchia tazza da caffè e vorrei piuttosto morire giovane, preservando ciò che è stato fatto, anzichè cancellare confusamente tutte queste cose delicate.” Francesca Woodman
Il suo sito http://www.heenan.net/woodman/
Sicuramente una sensibilità particolare. Amplificata. Un vero diapason umano.
La vita credo sia sempre un pò così:paradossale.
Chi ha più da dare, spesso è anche chi più in fretta brucia da entrambi i capi la propria candela
A noi, dopo,
rimane cenere fra le dita, ma anche occhi colmi di visioni e di splendore.
Il compito degli artisti non è forse quello di rischiarare un pò di più e un po’ meglio
il buio entro cui viviamo?
Il loro è lo spostare un pò più oltre, il cerchio di luce che chiamiamo Vita e Realtà.
Grazie ancora per diffondere…
ho conosciuto la madre. preferisco la figlia.
proprio l’anno scorso sono andato a una mostra della woodman:
http://isaac.iobloggo.com/184/francesca-woodman/&y=2010&m=10
non mi stupisce affatto che tu riesca a cogliere l’intima profondità delle sue immagini.
Artista in immagin,i che trasportano oltre, indicano grande sentire. Grazie di averle proposte.
Parolesenzasuono scrive: che dire? a volte l’inquietudine è solo il sintomo di altro, non credo altri al posto della Woodman possano sapere delle motivazioni di un gesto tanto estremo che da fuori può essere letto come “insensato”
credo che da queste immagini che proporni traspaia una ricerca di autenticità, di essenza, non saprei dire meglio
buone cose,
Sergio
(per incompatibilità tra browser, aggiriamo l’ostacolo così, faccio io per lui)
ahah bellissima la battuta di Cocteau! 😛
In effetti queste immagini sono molto forti, inquietanti. Non dico che presagissero una fine così prematura della loro autrice… ma qualche “demone” da combattere forse lo aveva…