Opera di Yona Friedman e Jean-BaptisteDecavèle a Loreto Aprutino
a cura di Cecilia Casorati
Sabato 14 maggio 2016, alle ore 12.00, la Fondazione ARIA inaugura a Contrada Rotacesta di Loreto Aprutino (Pescara) l’installazione site-specific No man’s land, realizzata da Yona Friedman e Jean-Baptiste Decavèle, a cura di Cecilia Casorati, direttrice artistica della Fondazione, con il supporto dell’Associazione Zerynthia e del suo fondatore, Mario Pieroni, che ha donato il terreno per il progetto.
L’installazione è la più grande mai realizzata da Friedman, artista e architetto franco-ungherese, nato nel 1923, pensatore visionario e originale, le cui considerazioni sono diventate nel tempo un punto di riferimento per la cultura contemporanea. (Da https://www.facebook.com/Yona-Friedman-No-Mans-Land-1713848562203612/ all’interno trovate anche due brevissimi video interessanti, dove la Casorati spiega con parole molto semplici l’opera e l’uomo-artista)
Dal 2015, si sono conseguiti sopralluoghi, il terreno, molto grande, si presentava inizialmente incolto, tra erbacce, rovi e grandi alberi, noci e querce; tra questi una piccolissima casa, una parte pianeggiante ma che scende fino ad arrivare a un torrente con una piccola cascata. Magia pura!

Ph. Adina Pugliese
Quando andai in uno dei primi sopralluoghi, era giugno, forse, ma ricordo benissimo di un vento leggero, faceva vibrare le foglie, che si mescolava al rumore dell’acqua, divenendo un unico suono. Musica della natura. L’ impegno per il progetto sul terreno, secondo i principi di “adattabilità”, enunciati da Decavèle: “L’energia non deve crescere ma prolungarsi, come le radici di un albero. Se cresce, può scoppiare, invece deve diramarsi e coinvolgere”. E, spiega com’è fondamentale l’improvvisazione che consente il coinvolgimento maggiore del fruitore. Così, l’idea di implementare i saperi, coinvolgendo i tecnici, adottando un sistema che interessa ogni specificità, conduce a: “Questo è fatto anche date!” Tutti sono tenuti a partecipare, facendo formazione d’impresa, principio d’intesa.
La Fondazione Aria segue attività connesse a far vivere l’opera, infatti, alla realizzazione hanno partecipato artisti, operai e gente comune del luogo. Si sono susseguiti incontri con varie scuole della regione e l’Accademia di Roma. Work in progress, sempre e comunque.
La realizzazione del progetto e gli sviluppi sono tesi a un arricchimento del territorio e alla visibilità nazionale e internazionale, convogliando la curiosità per l’intervento.
Può piacere oppure no, l’importante è creare curiosità, questo è l’obiettivo dell’arte contemporanea. No Men’s Land è un museo senza pareti, dove siamo noi e la natura la vera opera d’arte. Duchamp e Beuys ringraziano e anch’io.
P.s. come socia della Fondazione Aria stendo l’invito a quanti incrociano questa pagina
Ph. Fondazione Aria