Sarà sempre così? Questa impossibilità di trovare la certezza di uno stato d’animo, di una fase, di un umore, mai. Siamo tutti seduti su delle altalene.
(Anaïs Nin)

Adina Pugliese, Come Volare (come Iulia), acrilico, grafite e carboncino, 2018
Avanti e indietro sull’altalena, un
spingo le braccia, le gambe e la schiena,guardo il mondo che fa su e giù,prima è qua poi non c’è più.
Come una palla che fa il rimpallo
sembro la mazza del mazzacavallo,
posso toccare il cielo con la mano,
che da qui non è lontano…
Vola su e giù, spingi a tutta lena,
fai avanti e indietro sopra l’altalena.
Seduto sul sedile barcollar potrai,
molto forte o piano non importa dai.
Muovi le tue braccia, le tue gambe e la tua schiena,
ondeggiando dolcemente sopra un’altalena.
Soffia il vento e ho i capelli mossi,
senza far trucchi o saltafossi,
ciondolando un po’ di qual e di là,
il mondo non si vuol fermar.
Sembro un ago di sfigmomanometro,
oscillo in avanti poi vado all’indietro,
dolcemente è bello altalenar,
come una piuma mi lascio cullar.
Avanza e torna indietro, spingi a più non posso,
non scattare foto, esce tutto mosso.
E poi lo scoprirai, che il cielo si rasserena,
mentre dondoli felice sull’altalena.
Muovi le tue braccia, le tue gambe e la tua schiena,
ondeggiando dolcemente sopra un’altalena.
(Filastrocca, L’Altalena)

Adina Pugliese, Come Volare (come Iulia), 2018; Altalene, china, 1999
Per ogni Giovanna d’Arco c’è un Hitler appollaiato dall’altra estremità dell’altalena. La vecchia storia del bene e del male.
(Charles Bukowski)